Il Gender Gap

Nel 2024 l’Italia è passata dal 79esimo all’87esimo posto nella classifica del Global gender gap report, redatto dal World Economic Forum per monitorare i progressi verso la parità di genere in 146 Paesi. Considerando solamente l’Europa, il nostro Paese si è posizionato al 37esimo posto su 40. È un risultato scoraggiante ma non sorprendente: le statistiche ufficiali testimoniano per le donne italiane un minor tasso di partecipazione al lavoro, retribuzioni inferiori, maggiori difficoltà nel trovare un’occupazione adeguata al titolo di studio posseduto e a raggiungere posizioni decisionali ai vertici e negli organi di amministrazione, sia in società pubbliche che private. La parità, o meglio la disparità di genere, non si limita all’ambito lavorativo ma caratterizza quasi tutte le sfere della vita di una donna e le sue decisioni economiche, politiche, sociali e personali, impedendole di avere le stesse opportunità e gli stessi diritti degli uomini. 

Tra le principali cause di questo fenomeno ci sono i pregiudizi e gli stereotipi di genere, spesso non verbalizzati, ma assorbiti in maniera passiva sin dalla giovanissima età. Il pregiudizio nei confronti delle donne è dovuto ad un enorme vuoto di dati di genere che riguarda il corpo, gli stili di vita e le necessità femminili. Nel suo saggio “Invisibili: come il nostro mondo ignora le donne in ogni campo. Dati alla mano”, la giornalista e attivista Caroline Criado Perez sostiene che “il vuoto dei dati di genere sia al tempo stesso causa ed effetto di quella sorta di non-pensiero che concepisce l’umanità come quasi soltanto maschile, cioè che vede nel maschio l’essere umano predefinito”. In altre parole, il fatto che la metà femminile della popolazione sia stata così lungamente ignorata è contemporaneamente causa e conseguenza del fatto di vivere in un mondo costruito sugli standard maschili. 

Solamente indagando le disuguaglianze di genere e studiandone le determinanti è possibile capire quali siano gli ambiti in cui è più urgente intervenire al fine di favorire pari opportunità, considerazione e diritti a donne e uomini. Le Nazioni Unite hanno inserito la Gender Equality, cioè il raggiungimento dell’uguaglianza di genere e l’emancipazione di tutte le donne e le ragazze, tra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per il 2030. In Italia è stata definita la Strategia nazionale per la parità di genere 2021-2026, che delinea un insieme di iniziative concrete per favorire l’empowerment femminile. Questo termine indica il percorso verso la consapevolezza di sé e il controllo sulla propria vita e le proprie scelte. L’empowerment femminile è un processo fondamentale per favorire la crescita economica e lo sviluppo di capitale umano e condurre a una società più equa ed inclusiva.

Per analizzare i divari di genere e comprenderne la complessità sono necessari metodi avanzati, i quali, integrando la statistica classica con strumenti tratti dal mondo del data science, permettono di avere una visione nuova e più ampia del fenomeno e di stimolare la ricerca verso direzioni non ancora esplorate.