Applicazione dell’analisi di sopravvivenza per studiare il divario di genere nelle assunzioni e dimissioni dei docenti

Lo studio Survival Analysis of Faculty Retention and Promotion in the Social Sciences by Gender utilizza strumenti statistici per determinare se vi siano differenze significative tra uomini e donne nel tempo che intercorre tra l’assunzione nel ruolo di professori assistenti e le eventuali dimissioni, e nel tempo alla promozione. Viene utilizzata l’analisi di sopravvivenza e in particolare un modello con frailty specifica per ogni individuo. Di seguito è riportata una sintesi della ricerca e il link all’articolo originale.

Nell’ambito accademico, gli avanzamenti di carriera sono caratterizzati dalla riduzione del numero di donne man mano che si sale di livello, a causa di vari fattori che portano ad un’uscita anticipata. Le donne tendono infatti a dimettersi più spesso e questo comporta una sotto-rappresentazione femminile ai livelli più alti. Il primo filtro nell’avanzamento di carriera si pone tra il conseguimento del dottorato e l’ammissione a una posizione di professore assistente. Gli studi mostrano che, in molti ambiti, le donne e gli uomini tendono ad accedere a programmi di laurea in numeri simili ma gli uomini hanno maggiori probabilità di diventare ricercatori universitari dopo il conseguimento del titolo. 

Per essere assunti come professori assistenti, il fattore maggiormente decisivo è la produttività della ricerca. Tuttavia, gli studi hanno dimostrato che, anche tenendo conto di questo aspetto, le donne hanno minori probabilità di diventare professoresse assistenti o impiegano comunque più tempo degli uomini. Esiste una combinazione di fattori che fa sì che le donne siano svantaggiate in ambito accademico: dedicano più tempo alle responsabilità domestiche e alla cura dei figli, sono sistematicamente citate meno degli uomini nonostante la qualità delle pubblicazioni e le qualifiche delle professoresse sono sminuite nelle valutazioni fornite dagli studenti.

Dato che le donne incontrano maggiori difficoltà nell’avanzamento di carriera, ci si aspetta un maggior tasso di abbandono. Studi precedenti hanno mostrato che, mentre gli uomini abbandonano un istituto di ricerca per motivi finanziari, le donne tendono a lasciare le università soprattutto per ragioni familiari e interpersonali. Questo suggerisce che fattori responsabili delle differenze nei tassi di promozione dovrebbero far sì che i tassi di ritenzione varino tra i generi.

Lo studio proposto utilizza strumenti statistici per determinare se vi siano differenze significative tra uomini e donne nel tempo che intercorre tra l’assunzione e le eventuali dimissioni, e nel tempo alla promozione. I dati si riferiscono a 2.218 soggetti assunti tra il 1990 e il 2001 in sette discipline delle scienze sociali presso 19 università americane. Gli individui sono stati monitorati dal momento dell’assunzione fino al momento delle dimissioni o, in alternativa, fino al 2009, nel caso in cui non abbiano cambiato istituzione. I soggetti entrano nel campione con il ruolo di tenure-track assistant professor, ovvero professori assistenti che si trovano nella fase iniziale della carriera accademica e che hanno la possibilità di ottenere una posizione stabile dopo un periodo di valutazione.

Le differenze di genere nel tempo che precede le dimissioni o una promozione vengono indagate utilizzando l’analisi di sopravvivenza, che permette di tener conto dei dati censurati; se alla fine del 2009 un soggetto è ancora in attività presso l’istituto, il suo dato è detto censurato. Viene stimato un modello con frailty specifica per ogni individuo, la quale permette di tenere conto del fatto che per motivi non osservati o non misurabili alcuni individui sono più propensi a sperimentare l’evento rispetto ad altri. L’analisi esamina inoltre la possibilità che le differenze di genere varino nelle diverse discipline e nelle diverse coorti, tenendo cioè conto dell’interazione tra il genere e ciascuna disciplina o ciascuna coorte. 

I modelli adattati e gli strumenti grafici utilizzati rivelano che metà del campione analizzato abbandona entro il nono anno, senza evidenziare differenze statisticamente significative tra uomini e donne. L’analisi sottolinea l’importanza della frailty nel modellare l’eterogeneità non osservata. Anche considerando la disciplina o la coorte di appartenenza, non emergono differenze significative tra uomini e donne nella probabilità di dimissione.

Un approccio complementare per analizzare la ritenzione consiste nell’esaminare i tassi di promozione. In questo caso, l’evento di interesse è la transizione da assistente a professore associato. Poiché i dati sono censurati, si continua a utilizzare l’analisi di sopravvivenza. Gli strumenti grafici e i modelli applicati evidenziano che gli uomini ottengono la promozione con tassi superiori rispetto alle donne, sperimentando un tempo più breve per raggiungere questo traguardo. Anche in questa analisi, l’eterogeneità non osservata risulta adeguatamente modellata tramite la frailty.

Successivamente, viene analizzato il tempo necessario per la promozione da professore associato a ordinario, distinguendo i risultati in base al genere e considerando esclusivamente coloro che sono stati assunti come professori associati. Il modello con frailty indica che gli uomini raggiungono la promozione a professore ordinario in tempi più brevi rispetto alle donne. Tuttavia, altri modelli non forniscono evidenze a supporto di questa differenza, rendendo le conclusioni incerte.

In generale, i risultati mostrano evidenze contrastanti riguardo alle differenze significative nei tempi di uscita e di promozione in relazione al genere. Sebbene non emergano differenze tra uomini e donne nei tassi di ritenzione, si rileva che gli uomini presentano una maggiore probabilità di essere promossi da assistente a professore associato.

Questo studio esamina le dimissioni in maniera complessiva ma non prende in considerazioni importanti differenze nelle ragioni che conducono a tale scelta. Le differenze tra i generi nei tassi di ritenzione potrebbero variare a seconda delle ragioni delle dimissioni. Le dinamiche di genere potrebbero giocare un ruolo diverso in ciascuna di queste decisioni tali per cui differenze nei tassi di abbandono tra uomini e donne potrebbero esistere in alcune situazioni ma non in altre. In altre parole, non tutte le dimissioni sono uguali e i vari motivi per la decisione di abbandonare forniscono importanti informazioni e dovrebbero essere incluse nello studio della ritenzione. Si potrebbe intraprendere un’analisi a rischi competitivi in cui le differenze di genere nella ritenzione possono variare tra i diversi tipi di rischio, cioè tra i diversi motivi di dimissione. 

Autori: Janet M. Box-Steffensmeier, Raphael C. Cunha, Roumen A. Varbanov, Yee Shwen Hoh, Margaret L. Knisley, Mary Alice Holmes ,  Published: November 18, 2015
https://doi.org/10.1371/journal.pone.0143093