
L’articolo Academic Students’ Progress Indicators and Gender Gaps Based on Survival Analysis and Data Mining Frameworks analizza le differenze di genere in ambito universitario, considerando come indicatori di performance la durata degli studi e il voto di laurea. In particolare, l’obiettivo è verificare l’esistenza di una relazione tra il genere e i risultati accademici. Viene utilizzata la metodologia dell’analisi di sopravvivenza e tecniche di data mining per estrarre informazioni utili dai dati. Di seguito è riportata una sintesi dello studio e il link all’articolo originale.
Dalla seconda metà del Novecento, si è osservato un significativo aumento del numero di donne iscritte e laureate all’università, un fenomeno attribuibile a profondi cambiamenti demografici, sociali, economici e formativi. Le studentesse, in generale, si distinguono per risultati accademici superiori rispetto ai loro colleghi maschi, mostrando una maggiore regolarità nel completamento degli studi. Ciò si manifesta nella capacità di laurearsi entro i tempi previsti dal proprio corso di studi e di conseguire voti finali mediamente più elevati. La durata del percorso universitario e il voto di laurea sono due indicatori fondamentali per prevedere le caratteristiche dei candidati nel mercato del lavoro e hanno un ruolo importante nella pianificazione dei finanziamenti, nella definizione delle politiche regionali e nazionali e nella valutazione della qualità delle università. Per quantificare il divario di genere nell’avanzamento degli studi, l’articolo utilizza una versione riadattata del Gender Parity Index (GPI), un indicatore socio-economico definito originariamente per misurare la disparità tra maschi e femmine nell’accesso all’educazione.
I dati utilizzati provengono dai dipartimenti di economia, psicologia e sociologia di due università, una italiana e una greca. In questo contesto, l’analisi di sopravvivenza risulta particolarmente appropriata, in quanto entrambi i Paesi stabiliscono una durata minima degli studi universitari, chiamata soglia di laurea, pari a 46 mesi in Grecia e 34 mesi in Italia, ma non prevedono un tempo massimo per il conseguimento del titolo. Ogni studente viene seguito dall’inizio del primo anno accademico fino a un massimo di 48 mesi dopo la soglia di laurea, periodo detto di osservazione. Viene definita la variabile T, che rappresenta il tempo trascorso dall’inizio degli studi fino alla data di laurea, se questa avviene durante il periodo di osservazione, oppure fino alla fine del periodo di osservazione, nel caso in cui il titolo non venga conseguito. Se lo studente si laurea durante il periodo di osservazione, si dice che l’evento si è verificato; altrimenti, l’osservazione viene considerata censurata. Il principale vantaggio dell’analisi di sopravvivenza è la sua capacità di gestire dati che indicano il tempo intercorso tra l’inizio dell’osservazione e un evento di interesse, se questo si verifica, o la censura in caso contrario. Per ogni studente vengono inoltre rilevate le seguenti variabili: genere, coorte, età, paese, dipartimento e nazionalità.
Nell’analisi di sopravvivenza viene definita la funzione di sopravvivenza che misura, ad ogni istante t, la proporzione di studenti che non si sono ancora laureati. Emerge che, ad ogni tempo t successivo alla soglia di laurea, la probabilità che uno studente maschio non si sia ancora laureato è superiore rispetto alla stessa probabilità per le femmine. I risultati confermano che la durata degli studi è fortemente legata al genere e che le donne tendono a laurearsi prima.
Per valutare congiuntamente quali caratteristiche degli studenti influenzano la durata degli studi vengono utilizzati alberi di regressione, un tipo di modello che procede suddividendo ad ogni iterazione i dati in due gruppi. Ad ogni step i dati vengono divisi in due sottogruppi sulla base del valore assunto da una variabile. Data la presenza di dati censurati, si utilizzano alberi di sopravvivenza, che restituiscono, per ogni gruppo in cui suddividono le osservazioni, la probabilità di sopravvivenza, cioè di non avere ancora conseguito il titolo. L’albero di sopravvivenza è utile in questo contesto perché individua gruppi di studenti che mostrano valori simili di durata degli studi tenendo in considerazioni le altre variabili. Evidenzia inoltre che la variabile più importante, cioè quella che ha un maggior impatto nel determinare la durata del percorso universitario, è il genere.
Anche l’indagine sul voto di laurea rileva per le donne un voto di laurea significativamente più alto rispetto agli uomini. Quando è possibile fare paragoni direttamente tra due gruppi associati alle stesse caratteristiche, i risultati confermano una performance superiore delle donne rispetto ai colleghi uomini. Bisogna però notare come l’analisi non tenga conto di alcune variabili importanti riguardanti gli studenti: gli studi pre-universitari, le caratteristiche familiari, il lavoro, problemi di salute,.. Inoltre vengono presi in considerazione solamente dipartimenti legati alla sfera socio-economica. Sarebbe importante svolgere la stessa indagine per corsi di laurea dell’ambito STEM, in cui gli studi condotti fino ad ora mostrano una disparità a favore degli uomini.
Autori: Adele H. Marshall, Mariangela Zenga, Aglaia Kalamatianou,
Rivista: Social Indicator Research 151, 1097–1128 (2020).
Link: https://doi.org/10.1007/s11205-020-02416-6